Dov'è il valore delle community e come crearlo?

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Una comunità amante del silenzio, della lontananza dai ritmi frenetici, tecnologia e mezzi di comunicazione condivide su una piattaforma online le proprie esperienze. Francesco Carletto, product designer di Gulliver.it, ci racconterà come riescano a coesistere questi due mondi.

 

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Quale ruolo ricopri dentro Gulliver?

Francesco Carletto: Ho un ruolo molto fluido, tipico dei piccoli team. L’obiettivo primario è quello di fare il designer, ma mi trovo spesso a dover ricoprire diversi ruoli, come UX designer e product owner. Semplicemente percepisco stimoli, li razionalizzo e cerco di passarli alla produzione.

 

Come gestisci i tuoi ruoli?

Francesco Carletto: Ho avuto molte esperienze in prodotti digitali dentro startup italiane e aziende europee dove ho ricoperto un solo ruolo. Ora, essendo parte di Gulliver, devo gestire un progetto molto più ampio. Durante questa esperienza ho imparato ad immedesimarsi nei molteplici ruoli, dando voce alla community avendo sempre a mente la coda di priorità. L’ostacolo più grande che ho riscontrato è stato quello di riuscire a tenere ben a mente i vari step di progetto, nonostante esistano moltissime applicazioni di project management.

Andrea Pinchi: Anche i designer, proprio come gli utenti, hanno una capacità di memorizzazione limitata. Nel tempo si cerca di imparare a costruire i propri strumenti, anche mentali.

 

Come si mantiene il rapporto con la community?

Francesco Carletto: Durante gli anni c’è stata una lenta e organica crescita di utenti che hanno trovato in Gulliver una casa. Fin da subito ci siamo posti affianco all’utente, senza imporre la nostra visione ma cercando di costruirne una insieme a lui. Il contatto con la community lo manteniamo via mail oppure su forum con room dedicate al futuro di Gulliver, dove vengono mosse critiche molto costruttive.

Fabio Franchino: Mi hai ricordato di cosa voglia dire far parte di un social network che cresce con le persone, e non solo imposto dall’alto. Le vere community, come Gulliver, sono sempre nate per caso, come i vecchi forum. Persone che condividono informazioni semplicemente poiché c’è un interesse comune.

 

Esiste una contraddizione tra il vivere la montagna e avere un prodotto digitale?

Francesco Carletto: Noi di Gulliver siamo tutte persone che si liberano nella natura. Noi siamo uno strumento digitale che deve aiutare a vivere la montagna, non far rimanere intrappolata la gente dietro ad uno schermo. Noi cerchiamo di produrre tutti gli strumenti necessari per riuscire a risolvere l’eterno dilemma del “cosa facciamo questo weekend?”. Aumentare la comunità ha comunque un valore enorme, essendo essi creatori di contenuti nella piattaforma, ma non vogliamo essere invadenti all’interno delle loro vite.

 

Bisogna sempre creare una community?

Fabio Franchino: Esistono sicuramente community “artificiali”, create solamente con uno scopo di marketing. Ne esistono però di altre che nascono spontaneamente e ci mettono degli anni ad emergere. Le seconde durano molto di più nel tempo perché hanno alla base un interesse comune.

Andrea Pinchi: Come ad esempio la community di Wikipedia, dove sono gli utenti stessi ad aggiornare il materiale e correggere quello già esistente. Tutti gli espedienti sono nati spontaneamente dalla comunità, non sono stati calati dall’alto.

Francesco Carletto: Il tempo non gioca un ruolo marginale, ricopre un ruolo principale. Pian piano sbocciano comportamenti nuovi che devono essere alimentati o disincentivati, dipende dalla natura degli stessi.

 

Durante il periodo della pandemia, hai riscontrato cambiamenti nella community?

Francesco Carletto: Abbiamo voluto osservare il livello di popolazione della piattaforma. Durante il primo lockdown abbiamo riscontrato un decremento enorme delle visite poiché le persone, non potendo andare in montagna, non sentivano il bisogno di Gulliver. Abbiamo lanciato un appello, chiedendo alla community di sistemare il proprio diario di montagna e gli itinerari, e abbiamo avuto un grande successo.

Andrea Pinchi: Sicuramente Gulliver è un progetto molto interessante con una community interessante. Speriamo di essere riusciti a trasmettere il valore della comunità a supporto di prodotti digitali che siano eticamente corretti.

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